Caserta vive una fioritura gastronomica: indirizzi di recente apertura diventano in breve pizzerie affermate, il che dà vita a un movimento al rialzo che genera molti consensi. Un circolo virtuoso, che si afferma anche tra un pubblico non casertano. In questo alveo si colloca anche Decimo Scalo. Al pass Vittorio Vespignani, in sala Maria Domenica Paone.

La coppia fa del loro legame personale un sodalizio lavorativo solido. La sala è accogliente seppur minuta, i tavoli non risultano troppo vicini, l’atmosfera calma anche nei momenti di maggiore affluenza. In menu fritti della tradizione (arancini, crocchè, frittatine), coriandoli di pizza, montanarine fin troppo golose e una buona varietà di pizze.

L’impasto vira sulla scioglievolezza, con il cornicione piuttosto pronunciato e un ottimo bilanciamento con la quantità degli ingredienti. Tra le pizze classiche non mancano quelle ricercate come la ‘O Scarpatiello con pacchetelle, origano e conciato romano, o la Decimo Scalo con provola, patate al forno, bresaola, e basilico. Tra le speciali, se in stagione non perdere la Parmigiana stracciata: con ragu di melanzane, parmigiano, stracciatella di bufala e basilico.

In lavagna la pizza del mese, che varia al variare della disponibilità del mercato. I prodotti utilizzati per le farciture guardano attentamente al territorio, ai presidi, alle doc. Sul versante brassicolo referenze artigianali e non, da alternare con una piccola selezione di vini del territorio. Il conto è leggero come l’umore dopo una visita qui.

Fonte Agrodolce